A meridione del Castello di Calatubo, con la città di Alcamo a ponente, il Baglio-Villa Fico del Barone Pastore domina sull’intero “vallone”, sino al mare.
Il poggio eminente su cui sorge si interfaccia a nord con la rocca su cui si erge il Castello di Calatubo, in una privilegiata corrispondenza visiva; dalla villa, guardando verso il mare, si ha la suggestiva sensazione che nell’immenso panorama vi fosse soltanto la villa e il Castello, tutto il resto ne viene escluso. Forse suggestione, forse la conoscenza di fatti e storie che pongono le due fabbriche in continuità ideale e finalistica.
Su una pregressa costruzione del Barone Nicolò Pastore Rincione, il figlio Felice Pastore, nella seconda metà dell’Ottocento, con interventi mirati all’ampliamento dei locali e soprattutto a rendere più eleganti gli ambienti interni ed esterni, creò una sontuosa e monumentale villa che fu residenza della prestigiosa famiglia e sede della fattoria modello a servizio del Feudo della Fico.
“L’ingresso monumentale della villa si apre su un ampio scalone che porta al piano nobile, caratterizzato da ampi saloni decorati e da due terrazzi panoramici che si affacciano sulla campagna con vista mare. Fiancheggia l’ingresso del palazzo, il monumentale prospetto della cappella con il portale composto da quattro colonne che sorreggono un architrave in pietra (Comune di Alcamo 2020).
L’intero Baglio ha una superficie di 6.600 mq, mentre la corte quadrata, alla quale si accede da due passi carrai contrapposti, ha una superficie di circa 2300 mq e al suo centro vi è un pozzo in pietra a pianta ottagonale che sovrasta una ampia cisterna che raccoglie le acque piovane dai tetti.
Dalla corte si accede direttamente ai locali a piano terra, con il locale cucina, i magazzini per i prodotti della terra e le stalle. Al piano nobile troviamo gli ambienti padronali, con saloni affrescati, mentre al secondo piano i locali per i servizi e la servitù e una foresteria.
A piano terra, a ovest, un unico corpo di fabbrica con copertura a capriate era destinato alla lavorazione dell’uva e alla conservazione del vino e la sua estensione dà l’idea delle notevoli capacità produttive del feudo.
Credits
Testi a cura di Salvatore Campo